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Austerità: per Tsipras, sul popolo greco pesi insopportabili

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Il tempo sta per scadere: la Grecia è a un passo dal default per il mancato rimborso della maxi-rata da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale. Il Paese non dispone della liquidità necessaria al pagamento che equivale a una parte della somma da rimborsare all’istituzione entro la fine del 2015 – 5,5 miliardi di euro in totale. A non pagare il debito col Fmi nel 2001 fu in precedenza la Repubblica dello Zimbabwe, Stato dell’Africa orientale con l’inflazione più elevata al mondo oltre ad una disoccupazione pari all’80%. Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Junker, ha proposto in extremis ad Atene un nuovo accordo di compromesso sul debito, a patto che il governo ellenico faccia campagna pro-Unione europea in vista dell’imminente referendum.

Il 40enne Alexīs Tsipras, primo ministro della Grecia e leader del partito d’ispirazione socialista democratica Syriza ha i riflettori puntati addosso: dopo la brusca fine dei negoziati con l’Europa, avvenuta fra venerdì e sabato 27 giugno, il premier ellenico ha tenuto uno storico discorso. “Da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro Paese al benessere e alla giustizia sociale” – ha esordito Tsipras. Ricordando l’esito delle scorse elezioni politiche, vinte con il 36,3% dei voti, la campagna elettorale del movimento guidato da Tsipras si era basata proprio sul rifiuto delle politiche economiche restrittive attuate dai suoi predecessori, Antōnīs Samaras di Nuova democrazia (dal 2012 al 2015), Panagiōtīs Pikrammenos (dal 16 maggio al 20 giugno 2012) e Loukas Papadīmos, in carica dall’11 novembre 2012. A svelare la criticità della situazione economica era stato George Papandreou, primo ministro dal 6 ottobre 2009, in seguito alla formazione del proprio governo: la dichiarazione d’insolvenza della Grecia gettò i mercati europei nel panico.

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“È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali”, ha proseguito il premier Tsipras. Le istituzioni europee hanno proposto delle misure che comprendono “una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’Iva per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia”. In altre parole, misure di austerity sempre più dure. Dinanzi alla prospettiva di ulteriori sacrifici richiesti al popolo ellenico – tra il 2009 e il 2014 i salari sono diminuiti del 27% nel mentre le tasse sono aumentate esponenzialmente per le fasce di reddito più deboli, come evidenziato dal rapporto “Greece, solidarity and adjustment in times of crisis” di Tassos Giannitsis e Stavros Zografakis dell’Università di Atene – Tsipras ha proposto un referendum affinché sia il popolo a decidere.

Austerità: il 5 luglio la Grecia è chiamata alle urne. Il Parlamento greco ha approvato, con 178 voti favorevoli e 120 contrari, la richiesta del premier. La consultazione popolare si terrà domenica 5 luglio: parallelamente, l’Eurogruppo ha negato ulteriori proroghe – ossia, senza l’intesa con i creditori, Atene non potrà ripagare il prestito di 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale entro oggi, 30 giugno, andando incontro al default. “La Grecia è il Paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale” ha sottolineato il leader di Syriza. L’annuncio della Bce – che si è detta pronta a tagliare i fondi di emergenza alle banche greche – ha provocato la corsa dei cittadini al bancomat per prelevare contanti. Sono giorni di grande apprensione, nonostante sia stato assicurato dal governo il pagamento di pensioni e stipendi. Tsipras sta per incontrare i creditori a Bruxelles per discutere sulla sostenibilità del debito greco.

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