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L’incubo Italicum

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Nasce dall’accordo fra il segretario del Pd Matteo Renzi (il Buon Pastore) e Silvio Berlusconi (il Nazareno), con la benedizione di Angelino Alfano (il Cardinal Nepote): si potrebbe definire un mostro a tre teste – il Cerbero della democrazia italiana – ma è la nuova legge elettorale che sta divorando il mondo politico. Per Enrico Costa, membro della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, essere eletti deputati o senatori con l’Italicum equivale pressappoco a un terno al lotto, a “una vera e propria lotteria”. Fra gli elettori di Forza Italia e del Pd, invece, il consenso verso il sistema (o dovremmo chiamarlo “sistemone”?) sembra dilagare fino a percentuali bulgare – e questo è un evento a dir poco clamoroso. A destra e sinistra son tutti d’accordo, o almeno le statistiche (Ipsos) lo danno per certo: favorevoli l’82,1% dei berlusconiani, nonché l’86,7% dell’elettorato del Pd. Il dato evoca visioni di una sconcertante attualità – ovvero, l’immagine dei seguaci di Renzi coi lealissimi del Cavaliere in un disteso clima di convivio ferragostano. Omnes unanimiter abbagliati dagli effetti pirotecnici del finto vulcano che incendia la notte a Porto Rotondo. Idea alquanto eretica, sino a qualche tempo fa: nel 2010, infatti, la visita ad Arcore del “sindaco più amato d’Italia”1 per discutere sulle questioni amministrative della città di Firenze aveva suscitato reazioni brucianti. Fra le pagine del social network di Zuckerberg, sul “rottamatore” di dinosauri del Partito democratico si erano riversate come una colata lavica vignette satiriche, critiche beffarde, domande sprezzanti.

“L’Italia cambia verso”, è lo slogan ora utilizzato da Renzi per spiegare la proposta di legge su Twitter2. Resta aperto un inquietante interrogativo: quale piega prenderà il Paese? Attendiamo delucidazioni – magari via sms.

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Piovono critiche, intanto, dal leader del Movimento 5 stelle: la proposta presentata nei giorni scorsi in Commissione alla Camera sarebbe – a suo avviso – concepita per contrastare l’ascesa dei grillini: “Siamo la variante impazzita che non riescono a fermare”, ha dichiarato alla stampa estera l’ex cabarettista. Dal congresso di Sinistra ecologia libertà (Sel) a Riccione, Nichi Vendola fa eco e rimprovera il segretario del Pd per aver “riportato in cattedra” Berlusconi.

Si unisce al coro di dissenso mediatico anche la Lega Nord. Attraverso i maxischermi di Sky Tg24, il segretario federale Matteo Salvini afferma: “L’Italicum è una legge peggiore dell’attuale, ci sono le liste bloccate, non ci sono le preferenze, c’è un premio elettorale del 20% quindi non c’è possibilità di scelta e sopravvivrebbero due-tre partiti”.

Un monito austero giunge dai 29 giuristi e costituzionalisti italiani – fra cui Stefano Rodotà –, firmatari dell’appello divulgato ieri (27 gennaio) dal quotidiano il manifesto: il nuovo sistema consiste “in una riformulazione della vecchia legge elettorale e presenta perciò vizi analoghi a quelli che di questa hanno motivato la dichiarazione di incostituzionalità ad opera della recente sentenza della Corte costituzionale” – è la sintesi della denuncia. A tal punto, c’è chi chiama3 l’Italicum il “super-Porcellum”…

Note:
1 Ansa, Matteo Renzi è il sindaco più amato, 15 settembre 2010.
2 Matteo Renzi, Vediamo se riesco a spiegarmi meglio, Twitter, 26 gennaio 2014.
3 L’Huffington Post, Italicum: Piero Ignazi: “È quasi un super-Porcellum”, 27 gennaio 2014.
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