Le bufale dell’Anno Zero e del fatidico 1° gennaio 2000. La tragedia atomica di Kiritimati
La redazione m’ha assicurato che il presente contributo uscirà in linea alle h. 00:00 e un secondo del 1° gennaio 2014. Quindi almeno per l’Italia, e il relativo fuso Polo Nord-Polo Sud sarà fra i primi articoli in questo spicchio di mondo, e ciò non può che farmi piacere. Siamo in un anno che non chiude né apre una dècade e nemmeno la dimezza. Il 14 è un numero tranquillo, e magari per i più è già memorabile in quanto si disputerà la XX edizione della Coppa del Mondo di calcio… e si sa già chi la vincerà. Per cui il pezzo che leggerete appare in tempi non sospetti, quindi come il numero 14 è anch’esso placido e meditato. Passiamo al dunque. Come vedete voi stessi dal francobollo neozelandese, per anni si gira attorno ad un tempo inesistente: un po’ per ignoranza un po’ per profitto. Non c’è bisogno di essere Einstein per capirlo, eppure sono stati invitati fior di matematici per spiegare alla ‘ggente’ che 1+1=2.
Iniziamo da sequenza-titolo. Già di per sé pensare ad un anno zero di 365 giorni è ridicolo, in quanto 1 a.C. non significa altro essere nei 365 giorni che precedono la nascita di Cristo (a finire da un attimo prima del parto), e 1 d.C. vuol dire nei successivi 365 giorni dopo la sua venuta alla luce (a cominciare da un attimo dopo il parto). Quindi non è l’‘anno zero’, bensì l’‘attimo zero’: quello del parto, che andrebbe datato 0 e stop (vabbe’ lasciamo perdere che sia avvenuto il 25 dicembre: ci siamo capiti).
Non ha quindi senso ritenere che al momento della nascita di Cristo, debbano trascorrere 365 giorni senza data (ossia zero), e poi dopo questi 365, s’inizi a computare l’1 d.C., quando in effetti siamo già nel secondo anno dopo la nascita.
Questa è una delle più grandi fandonie, che poi conducono necessariamente ad un’altra più gigantesca. A quella che il secolo/millennio inizi la mezzanotte e una frazione di tempo successiva al 31 dicembre dell’anno xx99/x999. Facciamo un esempio. Mille scatole di riso da un chilo ognuna completano la tonnellata con la millesima scatola; la seguente tonnellata inizia con la 1001ª scatola. Allora perché mai gli ingenui hanno festeggiato il nuovo millennio nel Capodanno del 2000, e non invece il 1° gennaio 2001? Il 2000 era la millesima scatola di riso del secondo millennio, il terzo millennio – invece – inizia con il 2001, e andava festeggiato il Capodanno del 2001! Continuo con un’osservazione calcistica che a dirla così non c’entra nulla, ma vi fa ben comprendere. Una delle cose che m’ha fatto più orrore del dopo mondiale 2010, è l’apparizione di un calciatore nelle pubblicità – e se fate mente locale, il desso ha esordito in alcune réclame pure lungo la manifestazione sudafricana.
Il messaggio alla ‘ggente’ – a quella che ha creduto nel 31 dicembre 1999 – era chiaro. Quel calciatore è il martire non convocato dall’‘incompetente’ allora allenatore della nostra nazionale: se lo fosse stato, avremmo non vinto, bensì stravinto il mondiale. Per cui ‘ggente’ comprate i prodotti pubblicizzati da quel calciatore. Comprate, creduloni, così vi vendicate per il torto subito, creduloni!… e i creduloni comprano, sennò quella ditta non avrebbe investito fior di quattrini di continuo nelle ore di punta.
Badate sono creduloni privi di un minimo senso critico. Creduloni che storcono il muso anche al matematico di vaglia che glielo spiega in tv. Il credulone è una persona in buona fede, forse ingenua, che 1) andò a Parigi a festeggiare per il 31 dicembre 1999; 2) credé, e crede, all’anno zero.
Al contrario, il compito della persona sensata è abbattere il luogo comune à la page, nello stesso modo in cui – però solamente da terzi ex post – fu ridicolizzata la questione dei computer che dovevano saltare proprio in quella fatidica notte del 31 dicembre 1999. Ed è noto che la cosa si trasformò in lucrosi profitti sia per produttori di software che pure di hardware: milioni e milioni di dollari spesi per paura dai creduloni di cui sopra.
La prima terra abitata che ha visto il primo sole del Terzo Millennio (1° gennaio 2001) è stato l’atollo di Kiritimati (Natale in gilbertese: 388,39 kmq, ca. 5.000 ab.), appartenente allo Stato oceanico di Kiribati1. Si sono avute oltre trenta esplosioni termonucleari attorno all’isola del Natale dagli anni Cinquanta sino al 1962 da parte di Regno Unito e Stati Uniti. Nel corso dei test gli isolani non sono stati evacuati. Successivamente militari figiani, britannici, neozelandesi, e abitanti di Kiritimati hanno affermato di aver sofferto nell’essere esposti alle radiazioni di tali deflagrazioni atomiche2.
Quando nelle varie tivvù trasmettono ameni filmati da quelle ‘isole felici’ in festa che accolgono il nuovo anno, chissà perché omettono di citare la prima a vedere l’alba. Ah! dimenticavo… buon 2014 (si fa per dire).
Spiegazione, come al solito, precisa ed esaustiva esposta in uno stile frizzante (forse perché, inevitabilmente, nella notte del 31 dicembre si procede a robuste libagioni a botte di champagne/ spumante) e ironico.
Come dicevo il ragionamento non fà una grinza; l’unica giustificazione che mi viene in mente è che, forse, quelli che parlano dell’anno 0, hanno in mente il discorso che come si parla degli anni venti, che vanno dal 20 (che comunque è l’ultimo del decennio precedente) al 29, degli anni trento, che vanno dal 30 al 39 e così via, e allo stesso modo hanno estrapolato la teoria fantasiosa dell’anno 0 dC.