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Pop Art: il Giappone conquista il pubblico italiano

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A giudicare dal successo riscosso dall’anteprima dedicata alla Pop Art giapponese – un evento recentemente organizzato dalla Galleria d’Arte Contemporanea Deodato di Milano – sembra che l’abilità espressiva degli artisti del Sol Levante abbia fatto ancora una volta centro nell’immaginario italiano. I riflettori si sono accesi sulla Superflat Art – una corrente ispirata alle produzioni d’animazione (Anime) che mira a combinare la forma estetica dell’opera d’arte alla piattezza grafica di stampo commerciale ed all’ipersessualità tipica dei Manga – attraverso le opere di Tomoko Nagao, Hiroyuki Takahashi, Hikari Shimoda e Hitomi Maehashi. È ancora d’attualità il richiamo al “mondo fluttuante” (ukiyo) sorto nelle città di Edo, l’attuale Tokyo, Kyōto e Osaka tra il XVII e il XX secolo, periodo in cui era in voga ritrarre scene di vita quotidiana con l’utilizzo di solo inchiostro e matrici di legno per la stampa su carta.

A parere del curatore del progetto, Christian Gangitano, attualmente il Giappone è “un trendsetter mondiale proprio grazie all’arte. Dal celeberrimo ideatore dei Manga Katsushika Hokusai che, vissuto tra il 1760 e il 1849 ha inventato l’arte riproducibile circa 170 anni prima di Andy Warhol, si arriva al Superflat style messo a punto da Murakami, fino alle ultime sperimentazioni in campo digitale. Il Giappone di oggi è paragonabile agli Stati Uniti del secolo scorso: una fucina di talenti e un laboratorio inarrestabile di idee. Impossibile non volgere il nostro sguardo all’estremo Oriente”.

La grande onda di Kanagawa, celebre opera xilografica del pittore Katsushika Hokusai (1760-1849) è l’immagine del “mondo fluttuante” che maggiormente rappresenta l’arte giapponese, per via dell’immediata percezione del soggetto e la vasta diffusione delle sue molteplici riproduzioni. A partire dai primi del Novecento, l’opera fu utilizzata dal compositore Claude Debussy come copertina del poema sinfonico Le Mer, entrando con rapidità a far parte della cultura di massa e spaziando fino al giorno d’oggi nella pubblicità, negli oggetti di uso comune e persino negli scenari dei videogiochi. Le nuove generazioni di artisti, nonostante siano trascorsi due secoli, sono tuttora affascinati dall’icona della Grande onda: è il caso di Tomoko Nagao, classe 1976, riconosciuta come la più importante esponente della MicroPop Art e del Superflat in Italia. Capolavori d’arte classica – opere di Caravaggio, Velazquez e Botticelli, oltre alla medesima composizione di Hokusai – sono reinterpretati dai lavori dell’artista nipponica. Dipinti ad olio, opere digitali e stencil eseguiti secondo i principi dell’estetica kawaii (aggettivo dal significato letterale di amabile, innocente, grazioso) eppure, al tempo stesso, trasposti in chiave ironica e critica della società consumistica. Botticelli – The Birth of Venus with baci, una delle sue creazioni esposte a Milano, era stata in mostra a Berlino nel corso dell’evento The Botticelli Renaissance e verrà prossimamente ospitata al Victoria & Albert Museum di Londra.

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Successivamente, Hiroyuki Takahashi, artista molto popolare in Giappone, ha dato prova del proprio talento nel design visuale combinato ai coloratissimi personaggi – anime e manga destinati a una vasta gamma di media. Inoltre, i surreali olii su tela di Hikari Shimoda, dipinti fortemente simbolici che hanno illustrato un mondo in cui coesistono elementi di tenerezza e tratti orrorifici. Per concludere l’incontro, sono stati presentati alcuni lavori di Hitomi Maehashi: l’innovativa tecnica della pittura digitale su fotografia mira a combinare la realtà alle caratteristiche di Manga e Anime.

Visto l’entusiasmo dei partecipanti che hanno affollato la galleria, una mostra interamente dedicata alla Pop Art giapponese avrà luogo dal 10 al 31 marzo nella sede di via Pisacane 36 della Deodato Arte.

Flora Liliana Menicocci

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