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Eugenia Loli: la fusione di arte, tecnologia e surrealismo in un collage

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Originaria della Grecia, l’illustratrice ed artista Eugenia Loli lavorava nel settore della tecnologia, prima di sperimentare – a partire dal 2012 – la creazione dei suoi surreali collage digitali d’ispirazione vintage. Una sorta di evoluzione dei “papier collés” ideati dai cubisti nei primi del Novecento. Composizioni che rappresentano il fermo immagine di una storia, il suggerimento di una narrazione visiva ove lo spettatore è invitato a ricostruire la trama. È stato Julien Pacaud, con le proprie rappresentazioni fantastiche di mondi al di fuori dello spazio e del tempo, ma soprattutto il genio di Kieron Cropper – alias Cur3es – ad ispirare la Loli nel viaggio immaginario di cui le opere sono una singolare cartolina. Soggetti stravaganti che mescolano correnti dadaiste, surrealiste e pop in una provocatoria ironia, in un senso d’urgenza e pericolo oppure in un freddo distacco emotivo.

Eugenia Loli non s’identifica in un particolare stile poiché, in base alla propria visione, ciò sarebbe limitativo: con l’utilizzo di fotografie e figure acquisite da riviste scientifiche e d’epoca, servendosi di svariate sovrapposizioni e programmi di elaborazione grafica, le visioni prendono forma attraverso l’emotività, in base al particolare momento in cui sono state immaginate. Indirizzarsi verso uno stile predefinito sarebbe utile solo per finalità commerciali: essere riconoscibile per vendere di più, non è la migliore motivazione che spinge ad esprimersi. Sebbene i suoi collage siano presenti su numerose note pubblicazioni – come Wired, Der Spiegel, New Scientist, Cosmopolitan, Vogue, Vanity Fair, California Sunday, Le Monde, New York Magazine – gran parte delle opere sono distribuite gratuitamente, permettendo a chiunque le apprezzi di stamparle da sé. Veicoli di trasmissione sono, in particolare, i social network: Instagram, Facebook e Tumblr, oltre a un negozio in Rete dal quale è possibile scegliere stampe, arazzi e altri oggetti decorati con le idee assemblate dalla Loli e, allo stesso tempo, supportarne l’arte. Proporzioni assurde, accostamenti inconsueti, bizzarre anomalie e tonalità technicolor: tutte le rappresentazioni in questione oltrepassano la dimensione dell’ordinario. Spesso, il sarcasmo e l’ironia sono gli unici elementi comuni che traspaiono dalla moltitudine di combinazioni inverosimili.

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Il viaggio non è soltanto uno strumento d’indagine interiore, ma ha delineato le esperienze dell’artista: dalla Grecia alla Germania, dal Regno Unito alla California – ove attualmente risiede – Eugenia Loli osserva il mondo da diverse angolazioni, sia nella dimensione reale che in quella artistica. Il risultato è una fusione dell’onirico sullo sfondo quotidiano, tridimensionale e materiale. Non di rado, le sue grafiche illustrano album di musicisti indie, rock e copertine di libri – una delle quali è stata inserita dal New York Times nell’elenco delle migliori del 2016.


Flora Liliana Menicocci

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